Il 29 agosto comincerò il nuovo ciclo di incontri con il mio gruppo di lettura di Trento, che ora ha anche un nome: Gruppo di Lettura Cibo per la Mente. Per questa occasione, ci ospiterà una libreria che ancora non ha aperto (ma che già sta facendo sentire la sua presenza nel territorio), la due punti in via San Martino. Dopodiché, seguendo la nostra vena un po’ nomade, vedremo dove trovarci di volta in volta. Il 29 discuteremo de Il Barone rampante, perché abbiamo tutti bisogno di più Calvino nella nostra vita. La volta successiva la dedicheremo  a Yeonmi Park con la sua autobiografia La mia lotta per la libertà perché ha attirato l’attenzione di una di noi. La lettura successiva la decideremo tutte insieme.

Durante l’ultimo anno scolastico abbiamo letto libri che hanno vinto dei premi, scritti da donne di varie nazionalità. L’esperienza è stata interessante e mi piacerebbe dedicarci un post a parte. Il primo “anno” in cui abbiamo condiviso le letture, invece, è stato a tema libero (e avevo scritto un post sulla selezione dei libri che avevo fatto).

Ora siamo pronte ad affrontare il tema della libertà, che ha proposto una delle partecipanti. Come sempre, i libri li ho scelti io, consultando anche i vari romanzi che ci siamo consigliate durante i due anni passati a leggere insieme.

Chi siamo

Se sei particolarmente perspicace, avrai notato che per il mio gruppo di lettura uso il femminile. Questo perché siamo un gruppo di lettrici di varie età che si incontrano una volta al mese (circa), cenano assieme e parlano di libri. Insomma, il cibo del nome è sia metaforico che letterale.

Lettrici, tutte donne. Non che non ci piacciano i maschi, ma il gruppo è sempre stato tutto femminile e ora siamo al punto in cui, temo, se si unisse un uomo si sentirebbe quanto meno spaventato (ma se vuoi provare ad unirti, sei il benvenuto).

Le regole

Come in tutti i gruppi, anche in questo ci sono delle regole. Le abbiamo stabilite prima ancora di cominciare ad incontrarci per parlare di libri.

Riporto integralmente dal mio primo post.

Le regole

Dato che ogni gruppo ha le proprie regole, anch’io come prima cosa ho voluto mettere nero su bianco cos’è questo gruppo di lettura (ovviamente concordando con le altre lettrici).

Posti pubblici

A quanto pare non sono l’unica che ama spiare la gente. Alla domanda “che dite se metto il veto sulle case private?”, la risposta è stata veloce e decisa: “Beh ovvio, io voglio vedere le persone che passano, mica solo i miei figli” :D.

Uno dei motivi principali per cui i ritrovi saranno in bar, circoli o la biblioteca è che in un gruppo di persone che non si conoscono c’è già abbastanza pressione: ci si agita, non si sa bene cosa dire, etc. Sentivo l’esigenza che il luogo di ritrovo fosse neutro, che ci si potesse godere un bicchiere di vino, volendo, e in cui l’unico impegno richiesto fosse arrivare (non pulire, sistemare, cucinare). Dopodichè, Trento è una città piena di spazi pubblici, che però hanno la dimensione di ritrovi privati (in uno dei papabili candidati ci sono pure i divani).

Chi può partecipare

Il gruppo è semi-pubblico. Ci troviamo in luoghi pubblici in modo che chi vuole si possa unire, ma vorrei tenere il gruppo sulle dieci-dodici persone. Mi sembra il numero ideale per poter parlare tutti e per evitare la formazione di sottogruppi durante la discussione.

L’unica cosa a cui tengo davvero è la possibilità per ognuno di esprimere la propria opinione, senza sentirsi sminuito e/o preso in giro. Tutte le mie esperienze di letture condivise sono state proficue, da tutte ho imparato qualcosa (tra cui che non mi piace quando chi fa la voce più grossa è più ascoltato). Mi piacerebbe che fosse così anche per gli altri partecipanti.

Chi propone i libri (e come vengono scelti)

Avendo avuto varie esperienze, ho deciso di proporre io i libri, cercando di pescare da generi diversi (proporre, perché se non convincono gli altri lettori, si possono cambiare). Leggere tutti lo stesso libro mi sembra un buon modo per creare un terreno comune e per guidare la discussione.

Ho scelto di non legare le letture ad un tema specifico: alla biblioteca di Bassano del Grappa le facilitatrici avevano scelto di far ruotare tutti gli incontri attorno ad un argomento. Gli incontri erano sempre molto interessanti, ma mentre pensavo alle proposte, mi sembrava troppo stringente. Se il tema non piaceva? Sarebbe stata una cosa in più di cui preoccuparsi. Nel caso organizzassi qualcosa di diverso (tipo in biblioteca o in una libreria), sicuramente seguirei un filone, ma per questo primo gruppo va bene così.

Vogli(am)o leggere storie BELLE. Ben scritte, con dei bei personaggi, con una bella trama. Il genere importa poco (anche se il genere rosa a quanto pare non piace molto). Questa (e il fatto che i libri siano di genere diversi) è un’esigenza mia, soprattutto. Frequento un gruppo in biblioteca, i partecipanti hanno una certa età e si finisce sempre a leggere libri di un certo filone (possibilmente pubblicati prima degli anni ’80, possibilmente di autori americani o latino-americani, possibilmente di scrittori maschi). Nonostante alcuni dei libri letti con loro siano stati meravigliosi, sento il bisogno di leggere altro, di discutere altro, di spaziare. Troppo esigente?

Altro

Ognuno si procura i libri come meglio crede. Non ho scelto ultimissime uscite, per cui ci sono in biblioteca, su MLOL, in libreria, usati e nuovi, in digitale e in cartaceo. Per me il supporto non inficia la lettura, ma per molti lettori sì, quindi ognuno faccia come meglio crede ;).

Se sarà possibile, mi piacerebbe fare qualcosa anche per la città (magari qualche autore tra quelli italiani ha piacere di venire a fare una presentazione a Trento, o qualcosa del genere). Trovare una formula affinché non si sia solo un salotto privato o un gruppo di lettori, ma anche un attivatore culturale per la città: sto pensando al modo per coinvolgere la biblioteca. Vediamo come va.

Rispetto a quanto abbiamo già deciso, le cose che sono cambiate sono:

  • la cena. Ci troviamo sempre la sera, ma ci piace cenare assieme (e io sfrutto le povere signore del gruppo per provare ristoranti nuovi in città). Ceniamo per lo più in ristoranti non troppo cari e sufficientemente tranquilli da permetterci di chiacchierare. Un paio di volte all’anno ci troviamo a casa di una delle lettrici (se si offre). Non sopportiamo i posti che ci fanno fretta o che ci cacciano, né quelli che ci trattano male. Tendiamo a trovarci tra le diciannove e le venti e a finire tra le ventidue e le ventitré.
  • Il giorno. Ci troviamo di mercoledì sera. Abbiamo provato altre soluzioni (tipo il sabato mattina o altre sere della settimana), ma non fanno per noi.
  • Il tema. Conoscendoci un po’ più a fondo, abbiamo scelto di leggere intorno ad un tema (per quest’anno la libertà), ma questo non cambia la nostra voglia di leggere storie belle di generi (e lunghezze) diversi.
  • Come ci si procura il libri. Resta che ognuna fa come crede, ma abbiamo un accordo con la biblioteca comunale, per cui, se più di qualcuna lo vuole dalla biblioteca e i volumi a disposizione non sono molti, possiamo chiedere di tenerceli da parte.
  • Incontrare gli autori non fa per noi, o meglio, non fa per noi durante la nostra cena. Siamo andate ad un paio di presentazioni tutte insieme e abbiamo discusso in privato, ma parlare direttamente con chi scrive non ci fa sentire troppo a nostro agio. I nostri incontri sono tuttora semi-pubblici, ma tenere la discussione circoscritta e privata ci aiuta ad essere più oneste.
  • Abbiamo una regola su quello che non leggiamo. Non affrontiamo niente che non ci convinca, il che significa anche che non dobbiamo finire i libri: se la narrazione ci tiene incollate fino all’ultima pagina, benissimo, altrimenti benissimo lo stesso.

Dimmi cosa leggerete per il 2018/19!

Come ho già detto, leggeremo libri sulla libertà, intesa nel senso più ampio possibile. Alcuni li ho già letti, altri invece no (e spero vivamente non siano una delusione). Ho scritto una riga per ognuno, così ti fai un’idea senza cercare online (ma se vuoi leggere qualcosa in più, ho linkato la presentazione degli editori sul nome della casa editrice di ogni libro).

L’ordine non è quello di lettura e non leggeremo tutti i libri (ci piace avere una selezione ampia da sui scegliere qualcosa che ci entusiasma davvero). Sono libri di scrittori e scrittrici, di varie nazionalità e orientamenti sessuali. Sono romanzi, ma non solo. C’è qualche editore indipendente, ma non solo. C’è sicuramente qualcosa che potrebbe essere controverso, ma il mio gruppo di lettura è uno spazio positivo, in cui si può discutere di tutto con rispetto.

  • La Tigre Bianca di Aravind Adiga, Einaudi

Balram Halway, detto la Tigre Bianca, è il protagonista di questo libro. Intelligente, inventivo e sfrontato, in sette lettere ci racconta della sua vita. Se vuoi, l’ho recensito per la rivista letteraria Il Colophon

  • Un giorno di gloria per Miss Pettigrew di Winifred Watson, Neri Pozza

Miss Pettigrew è come il suo cappotto: anonimo, indefinibile e tristotto, finché non finisce a lavorare per Miss LaFosse, esuberante soubrette.

  • Cara Ijeawele di Chimamanda Ngozi Adichie, Einaudi  

L’autrice raccoglie in questo libricino quindici consigli per crescere una bambina femminista. L’autrice si rivolge ad una bambina specifica (figlia della Ijeawele del titolo).

  • Artemisia di Anna Banti, SE

Un romanzo ormai fuori catalogo che racconta la vita della pittrice Artemisia Gentileschi, una delle prime donne a fare della pittura la propria professione.

La storia di un funambolo e di una traversata apparentemente impossibile. Se vuoi, l’ho recensito per la rivista letteraria Il Colophon.

  • La sovrana lettrice di Alan Bennett, Adelphi

Cosa succede quando una delle persone più potenti (e piene di responsabilità) del mondo scopre la lettura?

Se ti senti avventurosa, lo puoi leggere in inglese. Si tratta della storia autobiografica di Solomon, un uomo di colore nato libero, ma ridotto in schiavitù dopo essere stato rapito.

  • Lisistrata di Aristofane, BUR

Una commedia classica in cui si cercano soluzioni alternative per far terminare la guerra che sta mettendo in ginocchio il Peloponneso.

  • L’una e l’altra di Ali Smith, SUR

Due novelle intrecciate sul rapporto tra arte e potere. Due vite legate da un ciclo di affreschi e dall’interrogazione sul ruolo dei generi sessuali nella società.

  • La vegetariana di Han Kang, Adelphi

La storia di una ragazza che fa un sogno, decide di smettere di mangiare la carne e di come questo cambi la sua vita (e abbia un enorme impatto su chi le sta intorno).

  • Bunker diary di Kevin Brooks, Pickwick

Chi ha rapito Linus e come è finito in un bunker con altri tre ragazzini? Scopriamolo in questo young adult.

  • Tutti i colori del mondo di Giovanni Montanaro, Feltrinelli

Teresa prevede che nel futuro di Vincent ci sia la pittura. Scoprirà di avere ragione una decina di anni dopo, quando lo ritrova in un sanatorio e gli scrive lunghissime lettere.

  • Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren, Salani

Pippi vive da sola, senza i genitori, piena di libertà. Sfrontata, coraggiosa e allegra, nonché ricchissima.

  • Solo il mimo canta al limitare del bosco di Walter Tevis, Minimum Fax

Un romanzo distopico sull’animo umano e sul ruolo di controllo indisciminato affidato alla tecnologia.

  • Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg, BUR

Il romanzo da cui è stato preso l’omonimo film degli anni Novanta. Ruth e Idgie gestiscono un bar nel cuore dell’Alabama, bar in cui succede di tutto, compreso un omicidio.

Un saggio divulgativo su sesso e scienza, con una breve capatina ai miti del passato.

  • La mia lotta per la libertà di Yeonmi Park, Bompiani

Il racconto autobiografico della fuga da una dittatura. La storia di una ragazza, classe 1993, e della sua esperienza in Corea del Nord, dalla nascita alla fuga.

  • La confraternita di Pierdomenico Baccalario, Einaudi

Un mago dei videogiochi che viene obbligato ad infiltrarsi nella N.S. Iunctio, un’associazione segreta che «connette» fra loro giovani destinati per nascita o talento a carriere formidabili.

  • Il barone rampante di Italo Calvino, Mondadori

Cosimo Piovasco di Rondò sale su un albero e decide di non scendere più. In questo romanzo, la libertà sta in luoghi inaspettati.

  • Questo è il mio sangue di Elise Thiébaut, Einaudi

Un saggio sulle mestruazioni, argomento considerato delicato, ma che non dovrebbe spaventarci.

Storia vera di Enaiatollah Akbari, bambino afgano, e del suo viaggio verso l’Europa.

Vorrei partecipare…

Se vuoi venire il 29 o uno degli altri incontri, mandami una mail (la trovi nella pagina contatti). Sono disponibile ad arrivare un po’ prima per presentarci e spiegarti tutto, ma, dato che il gruppo di lettura occupa il mio tempo libero, non sono disponibile a rincorrerti (ti faccio un esempio concreto. Qualche tempo fa mi scrisse una persona che era interessata, ci siamo sentite diverse volte via mail, lei era timorosa e le ho proposto di prenderci un caffè. Ci siamo viste al bar e non ne ho più avuto notizie). Un’altra cosa che non sono disposta a fare è tollerare i prepotenti o i troll (tranne quelli di montagna, che hanno un loro perché). Detto questo, hai la piena libertà di venire, curiosare e decidere che il gruppo di lettura non fa per te, soprattutto se è il primo a cui partecipi.

Se scrivi e hai voglia di discutere di libri, ti accoglieremo volentieri, ma non aspettarti di parlare dei tuoi libri o dei tuoi scritti (non parliamo nemmeno di quello che scrivo io). Se hai bisogno di feedback sui tuoi manoscritti, sappi che è un lavoro e moltissime persone preparate vivono di quello, ti consiglio caldamente di rivolgerti a loro. Se hai bisogno di pubblicità, non siamo un’agenzia di promozione letteraria. Se hai bisogno di farti riempire di complimenti e gonfiare il tuo ego, non siamo tuoi amici, quindi perché lo chiedi a noi?

Detto questo, se ti piace leggere, vuoi provare a parlare di libri con altre lettrici, la selezione di titoli ti incuriosisce o hai semplicemente una curiosità incontenibile, ti aspettiamo il 29!

La foto in alto è di noodle12CC-BY-NC-ND.